Il flusso canalizzatore quantistico
“Ecco una data importante nella storia della scienza: 5 novembre 1955. […] Fu il giorno in cui inventai il viaggio nel tempo.
Doc
Me lo ricordo benissimo: stavo in piedi sul water attaccando un orologio, la porcellana era bagnata, sono scivolato e ho battuto la testa sul lavandino.
Quando ho ripreso i sensi, ho avuto una rivelazione… una visione… un’immagine scolpita nella mente… un’immagine di questo.
Questo rende possibile viaggiare nel tempo: il flusso canalizzatore! […] Mi ci sono voluti quasi trent’anni e tutto il mio patrimonio per realizzare la visione di quel giorno…
Mio Dio, quanto tempo è passato! Le cose sono molto cambiate da allora. Mi ricordo quando tutto questo era campagna a perdita d’occhio!
Il vecchio Peabody era il solo proprietario qui e gli venne la folle idea di piantare alberi di pino.”
Quante volte l’avete visto? Quante volte vi siete immedesimati o avete desiderato possedere una DeLorean per farvi un giretto nel tempo, o come direbbe Doc usando un formalismo einsteniano, nello “spaziotempo“? Nel colossal di Robert Zemechis, il nostro buon vecchio Dottor Emmet Brown, è riuscito a realizzare un congegno in grado di “viaggiare nel tempo”. Posizionato posteriormente nella macchina del tempo – il flusso canalizzatore o (flux capacitor) è una sorta di scatola luminosa che niente po po di meno richiede 1,21 GigaWatts di potenza per attivare, una sorta di canale spaziotemporale, o come direbbero i fisici moderni un wormhole … ma se vi state chiedendo se si tratti o no di fantascienza, oggi questo flusso canalizzatore è stato realizzato ed è pura realtà!
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Il viaggio nel tempo secondo Einstein
Ma veramente possiamo viaggiare nel tempo? Secondo la fisica classica relativistica, questo sarebbe possibile ed è stato dimostrato sperimentalmente.
La questione, secondo Einstein è legata alla velocità – nel film la DeLorean deve raggiungere le (88) miglia/h, per attivare i tempo circuiti, ma in
generale il tempo non è mai assoluto, varia anche se uno sta fermo ed uno cammina, in particolare, per chi cammina il tempo è leggermente più lento di
chi sta fermo, ma anche in base alla quota: per chi abita ai piani alti il tempo scorre più velocemente – ma per entrare in questi tecnicismi bisogna leggersi un po di relatività“. Se consideriamo due orologi al cesio, che sono quanto più di perfetto ci sia per scandire un impulso temporale,
(un orologio al cesio sfasa ogni migliaia di anni! di qualche millesimo di secondo) – e li piantiamo uno su un aereo e l’altro a terra notiamo un fatto
sconvolgente! gli orologi sono sfasati, quello fermo è in ritardo rispetto, a quello in movimento… l’orologio che si è spostato è andato nel futuro…
di qualche millesimo di secondo… ma se per voi è poco, non importa… la questione è che questo dimostra che ciò è possibile si può viaggiare nel tempo!!, solo che per avere un effetto più evidente bisognerebbe viaggiare a velocità prossime a quelle della luce, non in automobile o in aereo!
Un flusso canalizzatore quantistico
A scatenare la ribalta tra i fisici e gli appassionati di cinematografia scientifica è stato un articolo pubblicato
su Physical Review Letters, da un gruppo di scienziati svizzero-australiani che hanno ideato un dispositivo in grado
di rompere la simmetria temporale attraverso una proprietà della maccanica quantistica (MQ) chiamata
effetto-tunnel, tanté che gli stessi hanno battezzato il congegno “flux-capacitor” proprio come in “Ritorno al Futuro“
scatenando le “luci della ribalta”, ma ahimé il congegno non permetterà un vero e proprio viaggio nel tempo “bisogna ancora attendere per questo semmai sia possibile”, ma
consentirà lo sviluppo dell’informatica quantistica…in particolare dei processori quantistici a qubits.
L’effetto tunnel quantistico
L’effetto tunnel, dimostra come meccanica quantistica e meccanica classica si differiscono. Esso eprime una cosa molto semplice,
ma per nulla banale: ossia, il fatto che una particella quantistica, può trovarsi in zone altrimenti proibite dalla meccanica classica.
Una rotatoria magnetica
Per capire il funzionamento del flusso canalizzatore, possiamo immaginare un percorso circolare a senso unico, dove, ad esempio
un’automobile non può invertire il senso di marcia, ma procedere lungo una sola direzione per raggiungere la via d’uscita, allo stesso modo la
corrente elettrica intesa come flusso di particelle (elettroni) viene convogliata “canalizzata” in un percorso circolare, attraverso un campo magnetico.
Nella figura, vedete lo schema (praticamente identico a quello del nostro caro (Doc) i tre condensatori (capacitori), da qui anche il nome “flusso capacitore”
(flux-capacitor), sono connessi in una configurazione a “tri-stella”, in questo modo il circuito non ci consentirà di effettuare dei viaggi nel
tempo, ma di far circolare segnali elettrici nei circuiti in una sola direzione, come automobili in una rotonda.