Abbiamo analizzato un vecchio oscilloscopio valvolare SOLARTRON CD1400 targato 1965 con l’idea di metterlo in funzione – le cui caratteristiche sono riportate di seguito:
- Doppia Traccia
- 17 Valvole di cui: 5 per X-Amp, 5 per Y-Amp, 7 per Trigger/Timebase
- Banda da 15MHz
- Schermo cinescopio da 5″ circolare (4KV ETH)
Gli oggetti del laboratorio
Vagando nei meandri del mio laboratorio “The Doctor Giux’S Lab” trovano posto tanti oggetti incustoditi, tra cui il Solartron. Ho acquistato l’oscilloscopio su Ebay da un negozio di antiquariato esattamente in corrispondenza dei lavori di restauro dei laboratori. L’avrete sicuramente visto esposto nei video del canale yousciences, ma mai acceso realmente.
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L’analisi
Nel video, c’è la sintesi di quello che abbiamo fatto. Anzitutto da un primo sguardo si è appreso lo stato del dispositivo, un oggetto rimasto per anni fermo su uno scaffale, con buona probabilità avrà i condensatori elettrolitici secchi e questo causerebbe un immediato sovraccarico (con botto) se tentassimo di infilare direttamente la spina alla rete di casa sotto la fatidica 220V, o meglio la 230V AC – 50 Hz.
Gli apparecchi vintage hanno il pregio di avere grosse componenti elettroniche, oltre al loro fascino del passato, e questo consente di vedere sia le piste di collegamento, sia di sostituire agevolmente le componenti guaste, e poi, cosa gradita ad Asbesto, impiegano lo stagno 60/40 al piombo e non l’RoHs di difficile lavorazione.
Il Solartron è dotato di due canali rinominati CX1441 e CX1443. Questi moduli si sfilano facilmente svitando una vite su pannello frontale. Si apprezza a colpo d’occhio la presenza di diverse valvole termoioniche bloccate da un ferrino sul loro zoccolo:
Il trucco della lampadina in serie
Quando si è in possesso di un vecchio apparecchio o si deve testare qualcosa ma non si sa se questa potrebbe esplodere, esiste un vecchio trucco (un segreto che i tecnici riparatori spesso non rivelano) per capire se ci sono dei cortocircuiti; chiamato “Il trucco della lampadina“.
Questo metodo di prova, direi, molto grezzo e allo stesso tempo molto efficace, consiste nell’inserire in serie al nostro apparecchio sospetto, una lampadina di quelle a filamento come dispositivo di sicurezza (o ballast).
Quando accendiamo il nostro apparecchio, possiamo capire cosa succede guardando come si comporta la lampadina: se la lampadina rimane accesa vuol dire che c’è un cortocircuito (infatti la forte luminosità significa che nel circuito scorre una corrente molto intensa per la presenza appunto di cortocircuito).
Se la lampadina si accende e poi si attenua fino a spegnersi o rimanere flebile, è un buon segno, vuol dire che i componenti interni al nostro dispositivo funzionano, ad esempio i condensatori si caricano per un tempo pari al loro transitorio e poi risultano (circuiti aperti).
A volte si usa il trucco della lampadina per stabilire il circuito primario e/o secondario di un trasformatore ignoto, quando si collega il trasformatore in modo errato, la lampadina si accende, mentre rimane debole nel caso opposto.
Naturalmente questo trucco richiede esperienza e non sempre si può usare, dipende dal contesto e dal dispositivo, perciò prima di mettere mani su un apparecchio è bene documentarsi e prendere le dovute precauzioni.
Prossimamente il video a Settembre 2023
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